L’idea di realizzare un punto di ospitalita’ nasce dall’esigenza cristiana di farsi prossimo del fratello, dopo aver effettuato un attento monitoraggio dei bisogni di chi cerca alloggio e delle offerte messe a disposizione da chi lo propone. Abbiamo potuto riscontrare, con nostro grande rammarico, che raramente ai bisogni degli utenti corrispondono valide risposte e che la gia’ difficile situazione che si trova ad affrontare chi vive indirettamente la realta’ della malattia di un congiunto, e’ resa ancora piu’ aspra dall’onere economico di cui si deve far carico per vivere, a volte per lunghi periodi, in citta’ diverse dalla propria.

La casa di accoglienza che prende il nome dalla grande santa benefattrice degli indigenti, “Santa Elisabetta d’Ungheria”, inoltre, vuole essere un segno ed un aiuto concreto alle necessita’ di coloro che, per diverse vicissitudini, si ritrovano in condizione di estremo bisogno, senza piu’ un alloggio ed un punto di appoggio. Infatti, la struttura si propone anche di accogliere, per un tempo determinato, richieste urgenti di ricovero proponendosi di offrire un ulteriore aiuto nel reinserimento sociale dell’ospite svantaggiato attraverso l’intervento di un’equipe di volontari (medici, psicologi, assistenti sociali e operatori Caritas) che mettono a disposizione del servizio il proprio tempo e la propria professionalita’.

I Frati Minori